20 Nov Teatro San Carlo: uno splendido “Pulcinella” moderno chiude l’ottava edizione di Autunno Danza
E’ uno dei simboli più identificativi di Napoli, che rappresentano l’allegria, la voglia di vivere, unita ad una straordinaria qualità: quella di farsi scivolare addosso tutti i problemi, che è poi la vera forza per sopravvivere alle tempeste della vita. Una filosofia semplice ma di aiuto che affonda le sue radici molto indietro nel tempo. Pulcinella è questo e molto altro. A reinventare lo storico balletto firmato da Léonide Massine sulla partitura di Igor Stravinskij – andato in scena la prima volta all’Opéra di Parigi il 15 maggio del 1920) – è stato Francesco Nappa, che, nato a Napoli, ha intrapreso una carriera internazionale, dal Balletto di Montecarlo al Balletto Reale Danese per poi entrare nel Nederlands Dans Theater, in Olanda, e dedicarsi da qualche tempo alla coreografia. Un Pulcinella moderno (nella foto di Luciano Romano) come sottolinea il coreografo, che ha curato anche la regia, i costumi e le luci della nuova produzione del lirico napoletano, “che si presenta in scena senza maschera, simbolo di protezione. Non un Pulcinella marionetta ma un Pulcinella uomo, con tutte le sue sfumature”. In un linguaggio coreografico contemporaneo, particolarmente articolato e colorato dalla gestualità napoletana, spicca la cifra stilistica di Francesco Nappa: un unico movimento fluido che come il moto ondoso va, viene, urta contro qualcosa e si rigenera, ricominciando una nuova azione performativa e così via. Senza soluzione di continuità si passa da assoli a duetti fino alle scene di insieme che sono la vera forza del balletto in scena al Teatro San Carlo (per sole due repliche) a conclusione dell’ottava edizione del Festival Autunno Danza. L’orchestra dal vivo, (una vera conquista per gli spettatori della rassegna autunnale) diretta dal maestro Maurizio Agostini, è stata impreziosita dalla presenza del soprano Laura Cherici, del tenore Giulio Pelligra e del basso Luigi De Donato per quello che viene definito un “balletto con canto”. Le meravigliose istallazioni di Lello Esposito, artista di grande talento che ha fatto della maschera napoletana – con l’uovo, il Vesuvio e San Gennaro – il simbolo protagonista della sua creatività, sono perfettamente aderenti alla scena minimalista, total black, in cui risaltano due momenti coreografici di grande impatto: l’attacco violento al povero Pulcinella da parte di un gruppo di uomini – musicalmente al di fuori della partitura originale ma di grande forza espressiva – e il momento della processione delle donne in preghiera, dai movimenti di braccia delicati, persistenti, avvolgenti. Su tutti spicca la bravura di Carlo De Martino, nel ruolo di Pulcinella, che con la consueta generosità artistica non si risparmia in giri, salti acrobatici ed espressività incisiva accanto a Claudia D’Antonio, nella parte di Pimpinella, forte e sicura tecnicamente, nonostante la giovanissima età, e particolarmente matura nella comunicazione dei sentimenti. Insieme a loro Salvatore Manzo e Alessandro Staiano hanno dato un’ottima prova della loro vorticosa tecnica, unita ad una forte presenza scenica. Tutto il corpo di Ballo del Teatro San Carlo, diretto con grande carisma da Giuseppe Picone, ha lavorato con estremo impegno ed entusiasmo. Gli applausi finali, scroscianti e lunghissimi, hanno sottolineato una bella qualità di lavoro che si aggiunge ai tanti successi registrati sempre più spesso nel teatro più bello del mondo.
Elisabetta Testa
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