14 Giu Teatro San Carlo: Spettacolo di fine anno della Scuola di Ballo, diretta da Stéphane Fournial
E’ la più antica d’Italia (1812) e tra le prime in Europa. La Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli (nella foto di francesco Squeglia) vanta una tradizione plurisecolare. Una bella eredità da difendere e portare avanti a testa alta. In un anno e otto mesi di direzione, Stéphane Fournial, tenace e determinato, ha sempre avuto chiaro davanti agli occhi il suo obiettivo principale: puntare sulla qualità e sullo studio della danza classica, prima di tutto.
Lo Spettacolo di fine anno – in scena al Teatro San Carlo, sabato 24 giugno alle 20.30 – vedrà coinvolti tutti gli allievi della scuola con i quattro diplomandi: Sara Gison, Giorgia Cervone, Martina Prefetto e Gennaro Maffettone, al loro atteso ‘passo d’addio’ che rappresenta un punto di partenza, più che di arrivo, e merita grande rispetto poiché racchiude anni e anni di sacrifici, di fatica, di sudore, di sogni/speranze/aspettative, tra mille difficoltà che sembrano essere, purtroppo, l’unica certezza.
Nella prima parte dello spettacolo un Défilé di apertura su musica di Hector Berlioz e una Parte Tecnica ispirata al balletto Études su musica di Knudåge Riisager; nella seconda parte lo studio dei balletti di repertorio, fortemente voluto dal direttore, a partire da La Bayadère: Il regno delle ombre con trentadue allieve tra il quarto e l’ottavo corso, La danza dei ventagli per il secondo corso e Allegro moderato e soave per il terzo corso. Il Pas de trois di Paquita per i diplomandi Giorgia Cervone, Martina Prefetto e Gennaro Maffettone e infine il secondo atto de Il lago dei cigni con trentanove cigni scelti tra il quarto, quinto, sesto, settimo e ottavo corso, protagonisti la diplomanda Sara Gison che sarà accompagnata da Raffaele Vasto.
Una sorpresa, annunciata dal direttore, chiuderà lo spettacolo, preparato con il consueto impegno dalle insegnanti della scuola: Soimita Lupu, Antonina Randazzo e Rossella Lo Sapio.
“Stéphane raccoglie una felice eredità, quella di Anna Razzi, che in venticinque anni di lavoro ha saputo ricostruirla e portarla a livelli nazionali importanti – dichiara soddisfatta Rosanna Purchia, Sovrintendente del Teatro San Carlo – è figlio dei nostri tempi, ha una visione manageriale della scuola in cui si percepiscono l’ordine e una disciplina quasi militare. Il percorso educativo che ha portato avanti mi commuove, speriamo che questo momento di floridità duri in eterno…da 144 allievi il numero aumenterà a circa 200, l’anno prossimo. Un bel traguardo per il nostro teatro che ha la necessità di mantenere uno standard di qualità. E poi è riuscito a creare un colloquio costante con i genitori, creando una rete proficua tra allievi e corpo docente. Molti ed importanti sono i risultati raggiunti dalla Scuola di Ballo negli ultimi mesi, non solo dal punto di vista artistico ma anche nel complesso contesto di servizi e opportunità a sostegno dei giovani allievi che provengono da tutta Italia, per il prestigio della nostra scuola: dalle borse di studio, istituite grazie alla Fondazione Banco di Napoli, ad una convenzione per il convitto per gli allievi fuori sede, alle opportunità numerose che ai nostri giovani sono offerte per danzare e stare in palcoscenico con esperienze professionali importanti, nel nostro teatro e in altre fondazioni (da La vedova allegra al Teatro Petruzzelli di Bari a Le nozze di Figaro, Adriana Lecouvreur, Achille in Sciro, e poi In punta di piedi, serata di gala per l’inaugurazione dell’anno accademico 2016/2017, Lo Schiaccianoci, Charodeika, Giselle in tournée a Singapore, fino al recente successo del Flash Mob – Alice nel Paese delle Meraviglie). Quest’ultimo aspetto dimostra come la nostra scuola si stia sempre più affermando quale eccellenza nazionale, in grado di garantire specializzazione e formazione professionale.”
“Siamo molto affiatati – aggiunge Stéphane Fournial – e le insegnanti sono bravissime! Lo spettacolo di fine anno è un appuntamento che vanta una tradizione importante, che si innesta nella contemporaneità e in questa si evolve, mirando a valorizzare sempre di più il lavoro svolto durante l’anno da tutte le classi della scuola, dai più piccoli ai più grandi, quasi sempre presenti in palcoscenico. Il format dello spettacolo rappresenta un ponte ideale tra la precedente concezione di saggio e uno spettacolo che non solo metta ancora più in luce l’idea del ‘ballet étude’, inteso come quel repertorio classico, imprescindibile, che ogni allievo deve apprendere nel corso degli studi, ma trasmetta altresì al pubblico la tecnica, la passione, la disciplina necessaria, in una concezione più ampia il ‘senso dello studio’ che investe ogni classe e ogni talento che nella scuola trova modo di crescere ed emergere. Quest’anno, ancora di più, lo spettacolo potrà rivelare i risultati ottenuti a seguito di una riformulazione dei programmi didattici dalla Propedeutica all’ottavo corso. Inoltre sono felice di aver introdotto l’obbligo di frequentare corsi inferiori, oltre a quello di appartenenza, per rafforzare la tecnica, e di dare la possibilità agli allievi più meritevoli, di frequentare e passare al corso successivo.”
Un impegno costante quello di Stéphane Fournial, premiato dalla presenza ai provini di ammissione di un numero sempre più alto di ragazzi provenienti da tutta Italia (con un aumento significativo dal nord) che fa ben sperare per il futuro della Scuola di Ballo del teatro “più bello del mondo”.
Elisabetta Testa
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