12 Lug Teatro alla Scala: The Tokyo Ballet fino al 14 luglio
Due programmi in quattro imperdibili rappresentazioni: torna alla Scala il prestigioso Tokyo Ballet, una delle più importanti compagnie internazionali. Fondato nel 1964, ensemble accademico in grado di proporre al pubblico giapponese il grande repertorio classico, diffondendo una cultura europea facendola propria, è richiestissimo a livello internazionale anche per la ricchezza dei suoi programmi, che affiancano titoli moderni e neoclassici a creazioni originali di maestri del ventesimo secolo quali Maurice Béjart, John Neumeier e Jiří Kylián.
Il Teatro alla Scala e il Giappone hanno una lunga tradizione di scambi culturali e artistici e le trasferte della Scala sono un caposaldo della presenza internazionale e un appuntamento attesissimo dal pubblico giapponese. La prima tournée è stata realizzata nel 1981, grazie al grande impegno del compianto Tadatsugu Sasaki, e da allora il legame non si è mai interrotto – ricordiamo la presenza scaligera in occasioni come la Primavera Italiana in Giappone 2007, la rassegna Italia in Giappone 2009 e Italia in Giappone 2013 e la più recente, nel 2016, quando il Corpo di Ballo fu invitato a celebrare il 150° anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone – anzi è andato rafforzandosi sempre di più in una prospettiva di scambio tra tradizioni e culture che hanno portato all’organizzazione della prossima tournée, la decima, che prevede due titoli d’opera, Traviata diretta da Zubin Mehta e Tosca diretta da Riccardo Chailly, e alcuni concerti, nel settembre 2020 in occasione del Giochi Olimpici a Tokyo. Non meno importante è la presenza di artisti giapponesi nel nostro Teatro: le relazioni della Scala con il Giappone hanno infatti portato a una costante presenza alla Scala del Tokyo Ballet, dal 1986 fino al 2010, quando proprio alla Scala si è voluto celebrare la settecentesima recita in tournée all’estero, con una rappresentazione straordinaria di The Kabuki.
E proprio su questo palcoscenico dall’11 al 14 luglio si suggellerà il 34° tour oltreoceano del Tokyo Ballet: la Compagnia è stata infatti invitata alla Scala dove concluderà la sua più recente impresa internazionale che la ha vista in scena, oltre che in Italia, anche in Polonia e Austria; tour che è parte delle attività celebrative di quest’anno che segna il 55° anniversario dalla sua fondazione. Accanto a un trittico che celebra dunque il vasto repertorio della Compagnia omaggiando tre grandi nomi del ventesimo secolo attraverso titoli come Serenade di Balanchine, Dream Time di Kylián e il capolavoro béjartiano Le Sacre du printemps, The Tokyo Ballet torna alla Scala proprio con The Kabuki, tra i più noti e acclamati, che Maurice Béjart destinò proprio a questa Compagnia, eletta dal grande coreografo a depositaria di molti suoi capolavori e di creazioni.
Per questa occasione alla Scala sono attesi oltre 100 membri dello staff organizzativo, tecnico e artistico del Tokyo Ballet, assieme a Norio Takahashi, Direttore Esecutivo del Japan Performing Arts Foundation e a Yukari Saito Direttrice Artistica della Compagnia; un cast di primissimo ordine che vede schierati in prima fila tutti i sei principals della compagnia – Mizuka Ueno, Mamiko Kawashima, Kanako Oki, Dan Tsukamoto, Yasuomi Akimoto, Arata Miyagawa, e la prima solista Haruka Nara, e ben due programmi che celebrano la storia del Tokyo Ballet, delle sue esclusive collaborazioni: primo fra tutti Maurice Béjart (The Kabuki fu creato infatti per la Compagnia nel 1986, rappresentato in 17 paesi e alla Scala raggiungerà le 206 recite, ma anche Le Sacre du printemps, che il Maestro ha concesso al Tokyo Ballet dal 1993), fino a più recenti acquisizioni come Dream Time di Kylian, entrato nel repertorio nel 2000 o Serenade di Balanchine, recentissimo ingresso del 2018, a testimoniare la ricchezza sempre in sviluppo di un repertorio ampio e articolato. Una collaborazione con la Scala che si rinnova e che coinvolgerà, nel primo dei due programmi, anche l’Orchestra dell’Accademia, diretta dal M° Paul Murphy.
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