13 Dic Sala Assoli di Napoli: Second Hand, XXVII edizione
Ormai è una tradizione. Appuntamento fisso – e molto atteso – per tutti gli appassionati di danza contemporanea, la rassegna “Second Hand – Di Seconda Mano” a cura di Gabriella Stazio, è arrivata alla ventisettesima edizione. Un bel traguardo considerando che è stata sicuramente punto di arrivo e di partenza per tanti giovani, rigorosamente under 35, che hanno calcato il palcoscenico della Sala Assoli del Teatro Nuovo di Napoli. Uno spazio perfetto per il fertile fluire della danza contemporanea – e non solo – che continua inesorabilmente ad esplorare nuovi/nuovissimi o, quando capita, meno nuovi progetti creativi.
Organizzata da Movimento Danza, Organismo di Promozione Nazionale, la rassegna propone quattro spettacoli fino a domenica 15 dicembre in un ventaglio di diversi scenari, con assoli, duetti, gruppi e nomi celebri del panorama nazionale tra cui: Irma Cardano, Sara Lupoli, Ariella Vidach, Claudio Malangone, Simona Bertozzi e naturalmente Gabriella Stazio, pioniera della danza contemporanea nel meridione che concluderà la rassegna con “Keywords n. 5” animata da Sonia di Gennaro, Valeria D’Antonio e Francesca Gifuni.
Il titolo “Second Hand- Di Seconda Mano” è certamente provocatorio ma fortemente evocativo perché riporta ad una coreografia di Merce Cunningham del 1970, in cui erano stati assemblati passi, movimenti, frasi di danza già utilizzati in lavori precedenti e che a loro volta, combinati in maniera diversa, crearono una nuova struttura coreografica. Della serie: tutto si trasforma.
La serata inaugurale ha visto in scena “Origenìa” di Antonello Apicella su musica di Marco De Simone. Indagare l’origine del mondo è sicuramente una bella (ed anche inesauribile) sfida portata in scena con grande impegno ed intensità da Olimpia Milione, che ha saputo creare atmosfera e aderenza al progetto creativo.
La versatilità e la forza prorompente della musica di Antonio Vivaldi ha travolto l’azione scenica di “No Question”, coreografia di Irma Cardano, con quattro danzatori dell’Arb Dance Company – Associazione Arabesque. Bei corpi, di grande qualità esecutiva, intensi emotivamente, hanno dato vita ad un disegno fluido, articolato, dinamico, che ha riempito lo spazio visivo esaltando sia il singolo elemento che il lavoro di gruppo, molto ben affiatato.
Stasera sempre alle 20.30 si prosegue con “Hope” di Ariella Vidach e “I knew those people” di Sara Lupoli; sabato 14 andrà in scena “Lost Solos” di Patrizia Cavola/Ivan Truol e “Pari Intervallo” di Claudio Malangone.
Infine domenica alle ore 18.00 “Sista” di Simona Bertozzi e “Keywords n.5” di Gabriella Stazio che da quarant’anni è una linfa vitale della danza contemporanea in Italia.
Elisabetta Testa
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