Napoli, Teatro Nuovo Sala Assoli: Second Hand – Di Seconda Mano

Giunge alla sua XXIV edizione la rassegna di danza contemporanea “Second Hand – Di Seconda Mano”, ideata da Gabriella Stazio e organizzata da Movimento Danza – Organismo di Promozione  Nazionale. La rassegna nasce con un obiettivo preciso: diffondere idee innovative, originali e differenti, innescando confronti e dialoghi tra autori locali, nazionali ed internazionali sulla danza e sui temi culturali della contemporaneità. Quest’anno “Second Hand – Di seconda Mano” si terrà dal 2 al 5 dicembre alla Sala Assoli del Teatro Nuovo nell’ambito della Stagione di Casa del Contemporaneo. Otto le corografie previste in quattro giorni, intensi giorni di programmazione per una rassegna che si rifà ad un titolo provocatorio che il grande coreografo americano Merce Cunningham scelse nel 1970 per una sua creazione nella quale mise insieme, assemblandoli, frammenti, spezzoni, frasi di danza già “usati” in precedenti coreografie, dando vita ad un nuovo prodotto coreografico originale a mai andato in scena.

IL PROGRAMMA

2 dicembre ore 20:30

Small living space

coreografia e interpretazione Antonio Taurino

musica Antonio Vivaldi

produzione GRUPPO e-MOTION, con il contributo del MiC, della Regione Abruzzo, del Comune dell’Aquila e Operazione RESTART

durata 15 min

Questa altro non è che la drammatica storia di un corpo inscatolato nei propri pensieri, manipolato dalle proprie paure e preso a cazzotti dalle proprie sofferenze; perso, quindi, in un insano circolo vizioso. Un piccolo stralcio di realtà in cui la non accettazione di sé, innesca un insano meccanismo conflittuale: un’intima e violenta lotta con se stessi, che spesso non conosce vincitori.

Ore 21:00

Four/Vis a Vis

di e con Sara Pischedda

musiche di Marco Caredda

luci Stefano Delitala

Compagnia ASMED Balletto di Sardegna e Incontri Musicali.

durata 13 min

Forza, bellezza. Forza, bellezza. Forza, bellezza. Vaghi in una foresta sociale, dove le uniche parole che echeggiano sono queste. Ti intimidiscono, ti confondono quasi ti convinci che sia l’obiettivo da raggiungere. Come le sirene di Ulisse, ti seducono e ti fanno percorrere strade nelle quali l’unica cosa che può capitare è perderti. Perdere te stesso. Perdere la testa. Lì dovrai fare i conti con la persona che sei. Essere o non Essere

ore 21:20

PRIVATE RITE – Something is growing

di e con Marco Casagrande

produzione Movimento Danza – MiC – Regione Campania

durata 19 minuti

“Progetto finalista del bando Residanza – La casa della nuova coreografia 2020” bando di ospitalità e residenza coreografica azione Gap! Change! Now! Projects for the next dance generation – Movimento Danza 2018/2021 e con il sostegno del Ministero della Cultura

Un corpo inerme. Un luogo tangibile e malleabile che si espande, si deforma e rinasce. Lentamente si sviluppa un intimo rituale tra il soggetto e il piccolo ambiente che abita. La crescita del corpo e del movimento appare direttamente proporzionale alla dilatazione dello spazio che, da piccolo e restrittivo, si trasforma in una passerella dove il rito personale del performer prende vita nella sua totalità. La continua crescita porta alla ricerca di spazi altri, scaturendo un dentro-fuori persistente, un rapporto che nonostante l’apparente deterioramento, tende a ritornare verso il legame primordiale, fondendosi in un’unica scultura che muta nello spazio e nel tempo. L’interrogativo si pone inevitabilmente. Dopo tale esperienza chi è, quindi, il soggetto? E chi l’oggetto?

Venerdì 3 dicembre

ore 20:30

I suppose it’s real_ studio

di e con Michela Silvestrin

produzione Compagnia Ariella Vidach / AiEP

durata 20 min

“La nostra realtà è il pianto e il riso, la gratitudine e l’altruismo, la fedeltà e i tradimenti, il passato che ci perseguita e la serenità. La nostra realtà è costituita dalle nostre società, dall’emozione della musica, dalle ricche reti intrecciate del nostro comune sapere, che abbiamo costruito insieme. Tutto questo è parte di quella stessa natura che descriviamo. Della natura siamo parte integrante, siamo natura, in una delle sue innumerevoli e svariatissime espressioni.” C.R

L’essere umano è per natura un animale curioso. Nell’uomo risiedono i dettagli di un passato animale ma anche l’orizzonte, attuale, dell’espansione del nostro pensiero sulla sfera tecnica. Queste due nature convivono nell’essere vivente che da quando si è scoperto limitato ha auto la necessità di risolvere il suo pensiero dentro un oggetto.

ore 21:00

Focus on_primo studio

di Sonia Di Gennaro

Performing Arts Group – Compagnia Giovani Movimento Danza

danzano Roberta Ascione, Maria Giovanna Cimmino, Martina Galardo, Francesca Gifuni

produzione Movimento Danza, MiC, Regione Campania

durata 18 min

Focus on è un work in progress in cui Sonia Di Gennaro esplora, con il Performing Art Group, le possibili relazioni che fanno parte della nostra quotidianità: incontrarsi, come ignorarsi o perdersi, fino a ritrovarsi. Un primo studio in cui lo sguardo del danzatore si incrocia con gli altri corpi creando figure, costruendo immagini, proiettando ombre, che si allungano, ondeggiano, fluttuano in un mondo dai confini incerti e mutevoli.

 Sabato 4 dicembre

 Ore 20:30

DIVINE

Pièce di versi in danza

coreografia Roberta De Rosa

drammaturgia e regia Michele Casella

danzatori Roberta De Rosa – Martina Fasano – Nello Giglio – Katia Marocco – Nicola Picardi

produzione ARB Dance Company

direzione artistica Annamaria Di Maio

durata 45 min

Donna, sei tanto grande e tanto vali, che chi vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar senz’ali

Dante Alighieri, Paradiso XXXIII, vv. 11.15

La Divina Commedia non è solo il viaggio di Dante, ma il viaggio di ognuno di noi: Dante si fa paradigma dell’umanità e guida tutti noi in un percorso verso l’amore, fatto di esperienze terribili e visioni meravigliose. È per questo che, in questa pièce di versi e danza, la figura di Dante non è presente, perché semplicemente è il pubblico che, coronato d’alloro, farà il proprio viaggio. Ad accoglierlo ci saranno solo ed esclusivamente le voci femminili.

Un viaggio al femminile che, attraverso uno studio approfondito dei versi, recitati e declinati in danza, dei costumi attraverso l’esame di opera artistiche, attualizzazioni, farà riflettere sulla condizione femminile e sulla discriminazione e parità di genere, uno degli obiettivi significativi dell’Agenda 2030. Il titolo “Divine” si riferisce non solo all’aggettivo che accompagna l’opera a partire da un’edizione del 1555, per definirne il valore artistico e la sacralità, ma vuole richiamare anche alla “divinità” presente in ogni donna.

Domenica 5 dicembre

ore 18:00

SERATA BEETHOVEN

a cura di Borderlinedanza

COLLECTIVE TRIP

concept, coreografia e regia Claudio Malangone

Autori/interpreti  partecipanti al workshop

Musica Secondo movimento Settima Sinfonia di Beethoven

durata 10 min

Restituzione finale del laboratorio tenuto dalle 15 alle 17

E’ il momento conclusivo di un “atto di pensiero” del coreografo Claudio Malangone che ha caratterizzato le ultime produzioni di Borderlinedanza nell’ultimo triennio.

Punto di partenza sono l’idea di un tragitto e quelle trasformazioni che un ambiente e un corpo subiscono durante un percorso, cogliendone le metamorfosi e le contraddizioni a esso insite. Un viaggio che trae ispirazione tra ciò che vediamo e ciò che immaginiamo per condurre in un luogo intimo e caloroso, dove si apre lo spazio per costruire drammaturgia identificandone l’essenza non nel contrasto tra i personaggi autori/interpreti ma nel confronto tra scena e pubblico, anch’esso protagonista della performance. Il brano presentato è la restituzione al pubblico di un percorso di condivisione tra l’ideatore/coreografo e i danzatori coinvolti in una esperienza laboratoriale all’interno della rassegna.

Ore 18:15

THREAD

concept e ideazione coreografica SUSAN KEMSPTER

autori/Interpreti Luigi Aruta, Pietro Autiero, Adriana Cristiano, Antonio Formisano, Alessia Muscariello, Giada Ruoppo

produzione Borderlinedanza 2021, con il contributo di MiC, Regione Campania

durata 25 min

Questo lavoro è il risultato coreutico di una serie di riflessioni intorno al “filo”, inteso come metafora del modo in cui siamo tutti connessi e interdipendenti. Attorcigliato, sottile tanto da potersi spezzare facilmente o resistente al punto da non rompersi mai, il filo è metafora della vita che scorre o si blocca. I danzatori sono collegati tra loro, creano flussi corali che non mascherano le individualità che lo compongono. I limiti della loro forma sono anche i loro punti di forza, esplorati e reiterati attraverso tempi antichi, rituali e pastorali. Con grazia e umorismo, Thread utilizza la restrizione per trovare la libertà. La nuova produzione internazionale di Borderline Danza vede protagonista la coreografa Susan Kempster (AU) e un corpo di ballo di sei danzatori.

Sala Assoli

Vico Lungo Teatro Nuovo

 Biglietti

10,00 € – Biglietto intero

5,00€ – Biglietto ridotto

 

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