August Bournonville, lettera dalla città di Napoli

Domenica 6 giugno 1841“Sono finalmente giunto a Napoli dove il San Carlo è conosciuto come il più grande teatro del mondo e, sotto molti aspetti, il primo. L’opera e il balletto sovrastano ogni altro e tutto era splendente, grande e geniale; ma guardate un po’, il re ha tagliato i fondi ed ha in parte affidato la direzione ad una compagnia mercantile che senza la minima sensibilità artistica o interesse prova a convincere la gente ad abbonarsi, promettendo alcuni grandi nomi: questi arrivano, che abbiano successo o facciano fiasco non importa; si promettono tante e tante nuove opere e assolutamente nessuna opera vecchia, ma tu non hai idea di che stoffa queste siano fatte, come vengano accolte dal pubblico e pagate dagli interessati; e adesso finalmente al balletto: quest’ultimo possiede il corifeo e il corpo di ballo più importanti del mondo sia per il numero sia per la bravura, ma c’è proprio mancanza di primi ballerini: non hanno nemmeno un paio di ballerine come le nostre ragazze; la Saint-Romain e Louise Taglioni sono eccellenti a scuola, ma mancano di quella completezza che hanno i miei allievi.Ci sono poi molti bravi talenti mimici e il maestro di ballo Salvatore Taglioni è un uomo di grande abilità ma adesso passiamo al lavoro negativo: Taglioni ha composto 117 balletti tra grandi e piccoli ma di queste cose buone non posso vedere nulla perché egli per contratto deve fornire ogni stagione (di tre mesi) due grandi balletti ed uno breve, tutto nuovo, mentre il vecchio viene gettato come ferro da fusione nel fuoco dell’oblio per poi ritornare sotto nuove spoglie dato che il tutto è una continua ribollitura: genio e scoperta possono così andare a farsi friggere; per questo mestiere egli riceve circa 18 mila franchi all’anno, è come se avesse un lavoro fisso, ma senza pensione; al contrario aumentano ogni giorno le contrarietà: il teatro ha perduto circa la metà in profondità dato che è stato sacrificato per far posto al Castello; le scuole, con decreto reale, sono state chiuse per essere offensive alla morale (il balletto perciò tra un pugno d’anni sparirà).E’ vietato danzare senza aver indossato mutande blu sotto i pantaloni e, per le donne le mutande devono essere lunghe fin sotto il ginocchio; non ampie ma ben chiuse, non chiare ma scure.Couleur de chair è proibito; dei e dee, greci, scozzesi, silfidi e tirolesi – tutti in calze bianche.Tutte le possibili religioni inclusa quella cristiana sono bandite dal teatro, non può essere mostrata nemmeno la punta di un campanile.Re, principi e clero di qualsiasi rango non possono apparire in scena (duchi e conti sono tollerati), la rivolta è proibita. Le bandiere nazionali pure e l’omicidio non può essere rappresentato in scena.A queste condizioni Taglioni deve comporre i suoi balletti di soggetto storico! E i suoi programmi sono controllati con rigore fino alla più piccola parola.Inoltre ogni volta che la corte è a teatro: silenzio assoluto, guardie e baionette ad ogni angolo e sul proscenio una sentinella che fissa i reali negli occhi per dieci minuti dopo di che gli viene dato il cambio; aggiungi una indolenza e una formalità tra il pubblico che si annoia e si stanca di tutto, e quando finalmente applaude pretende che l’artista si inchini con umiliazione e ringrazi: così, verso la fine del nuovo balletto, fu applaudita molto vivacemente una scena, a quel punto entrò il maestro di ballo nel suo soprabito e chinò la testa pelata con un’espressione di grandissima timidezza e sconfinata gratitudine; il morente Marco Visconti fu trascinato in scena e dovette far riverenza, cinque o sei altri furono ugualmente portati in scena e quindi si eseguì l’ultima scena del balletto; dopo di che si ripeté lo stesso numero da parte del pubblico e degli attori.Del canto e dell’orchestra posso solo dirti che non vanno al di là di una onesta mediocrità.Il corpo di ballo è, come detto, straordinario e molto ben disciplinato, si vedrà adesso che effetto farà la mia danza, voglio dire che il passo di “Waldemar” è per intenditori e “Jaleo” per la massa, quest’ultimo farà senz’altro furore come qualcosa di veramente nuovo. Appena tutto sarà passato lo verrai subito a sapere; mantieniti calma come me, e abbi fiducia nella Divina Provvidenza.”

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