15 Gen Accademia Vaganova di San Pietroburgo: primo corso di aggiornamento on line per insegnanti di danza a cura di Riccardo Riccardi e Patrizia Manieri
Con la Russia ha un lunghissimo rapporto di rispetto, passione e amore. Fin da piccolo ha subìto il fascino della grande madre Russia, e, a distanza di anni, continua a dividersi tra Napoli e San Pietroburgo. Per oltre vent’anni ballerino del Teatro San Carlo (ha lavorato con Carla Fracci, Vladimir Vasil’ev, Ekaterina Maximova, Rudol’f Nureev, Roland Petit e tanti altri ancora), Riccardo Riccardi dirige con grande impegno la sua scuola di danza “Dansemble” che ha sede a Cercola (Na). Instancabile nella promozione e divulgazione della danza russa, “la migliore al mondo”, ha tradotto e pubblicato, insieme ad Ivan Goliandin, il preziosissimo libro “La Scuola Russa di Danza Classica di V.S. Kostrovickaja e A.A. Pisarev” (ed. Gremese, 2007) e “I Temps liés del metodo Vaganova” (ed. Joker 2018) oltre ad organizzare corsi per insegnanti, con i più grandi maestri dell’Accademia Vaganova. Il suo prossimo progetto – organizzato in collaborazione con Patrizia Manieri, già étoile del Teatro San Carlo, per anni punta di diamante della compagnia napoletana, nonché l’ultima ballerina ad aver danzato con Rudol’f Nureev alla Certosa di Padula – sarà il primo corso di aggiornamento on line per insegnanti di danza che si terrà il prossimo 29-30 gennaio 2022 e 5-6 febbraio 2022 dalle 10.00 alle 13.30 con la Professoressa Maria Alexandrovna Gribanova, decana degli insegnanti dell’Accademia Vaganova. Tantissime le richieste di adesione, dalla Campania al resto dell’Italia (Teatro alla Scala compreso) fino all’America. Tanto per confermare la qualità irraggiungibile dell’Accademia più celebre al mondo, dalla quale sono usciti ballerini come Vaclav Nižinskij, Rudol’f Nureev, Natalia Makarova, Michail Baryšnikov, solo per fare qualche nome.
Quando è nato il suo legame con la Russia?
Da piccolo, seguivo i notiziari sull’ex URSS. Poi per varie coincidenze sono venuto a contatto con l’Accademia Vaganova, è una passione che è andata sempre rafforzandosi, anno dopo anno. Dal 1992 al 1994 ho frequentato l’Accademia Vaganova di San Pietroburgo e mi sono diplomato come maître de ballet, poi ho continuato ad avere rapporti con l’Accademia, e tutt’oggi continuano. La prima volta che ho organizzato un corso per insegnanti è stato a Napoli nel lontano 1994 (era il secolo scorso!), nella sede dell’Istituto Italia-URSS.
Come è nata l’idea di creare un corso on line, il primo che coinvolge l’Accademia Vaganova?
Purtroppo per colpa del Covid…era l’unico modo per continuare a mantenere dei rapporti con l’Accademia. Negli ultimi dieci anni ho organizzato corsi di aggiornamento ogni febbraio a Danza in fiera, a Firenze. Quest’anno avremo quattro incontri, durante il week-end del 29-30 gennaio prossimo e poi 5-6 febbraio 2022, ad insegnare ci sarà la professoressa Maria Alexandrovna Gribanova, decana dell’Accademia Vaganova, allieva diretta di Vera Kostrovickaja e Feja Balabina, a loro volta allieve dirette di Agrippina Vaganova. Verrà analizzato il programma didattico del primo corso, ciascun partecipante potrà collegarsi da casa propria o dalla sede della mia scuola “Dansemble”, io mi occuperò della traduzione in italiano. A differenza di alcuni corsi di aggiornamento che in un week end propongono l’analisi didattica dal primo all’ottavo corso, noi in dodici ore ‘tenteremo’ di completare il programma del primo corso.
Che cosa distingue ancora oggi l’Accademia Vaganova?
L’eredità, che continua da quasi trecento anni, una tradizione viva che passa da maestro ad allievo. L’Accademia Vaganova è una scuola che ha duecento ottantacinque anni di attività, è la migliore al mondo, quella che ha creato i più grandi ballerini, che ha rivoluzionato la danza nel secolo scorso. Nasce dall’incontro della scuola francese con quella italiana ed è la scuola che ha dato maggiori risultati. Ha il pregio di aver messo nero su bianco tutto il repertorio russo creato da Marius Petipa nell’Ottocento, e fino agli inizi del Novecento, a San Pietroburgo. È stato un continuo evolversi.
L’ultima volta che è stato a San Pietroburgo?
A novembre scorso e ho portato con me un libro interessantissimo che racchiude tutti i programmi didattici dell’Accademia dal 1895 ad oggi, questo fa capire la sua grandezza rispetto alle altre scuole. Tutto è conservato con estrema cura, penso che nessuna scuola al mondo abbia un archivio del genere.
Che cosa è cambiato, se è cambiato qualcosa, nel metodo Vaganova?
È cambiato, e cambia sempre per fortuna, altrimenti sarebbe un metodo morto, invece è vivo perché rispecchia l’attuale maniera di ballare nel mondo. La scuola Vaganova con la caduta del muro di Berlino e con lo scioglimento dell’URSS, si è contaminata con gli elementi che gli mancavano, cioè si è tolta di dosso un po’ di polvere, quel vecchiume che era stato imposto dal comunismo, dalla chiusura delle frontiere. Negli ultimi trent’anni, con l’apertura al resto del mondo, la scuola Vaganova si è ripulita, si è rinnovata. Sulle basi del passato ha raggiunto uno stile più attuale.
Lei è andato centinaia di volte all’Accademia Vaganova, che cosa la commuove ancora entrando nella scuola, nelle sale di danza?
Poco fa ho rivisto un breve video in cui entrava in sala ballo Natalia Makarova, al suo rientro in Russia. Ogni volta che metto piede in quella sala, e ci sono entrato tantissime volte, mi fa l’effetto di quando si entra in chiesa. Quel rispetto, quel silenzio, anche se ormai sei di casa, è dovuto alla grandezza della scuola. Basti pensare che in quell’edificio sono entrati i più grandi ballerini e maestri della storia: Marius Petipa, Enrico Cecchetti, Christian Johansson, Anna Pavlova, Vaclav Nižinskij, George Balanchine, Rudol’f Nureev, Michail Baryšnikov, Galina Ulanova, Alla Osipenko, Svetlana Zacharova, e potrei continuare per ore.
Quante sale ha l’Accademia?
Non le ho mai contate…credo venticinque/ trenta, la scuola è in continua evoluzione, non bastano mai le sale e ancora oggi cercano di ricavarne da ogni anfratto possibile. L’Accademia Vaganova si estende su una superficie di duecentoventi metri per ventidue metri di altezza quindi è un edificio enorme, in via Carlo Rossi (architetto napoletano); maschi e femmine studiano separatamente per tutta la durata degli otto corsi, oltre alla tecnica classica ci sono le lezioni di danze storiche, di carattere, repertorio e passo a due.
Ci saranno in futuro altri corsi on line?
Vorremmo farne altri, l’Accademia Vaganova ha avuto dei finanziamenti dal Ministero della Cultura per cui ogni sala è attrezzata con telecamere e apparecchiature varie, sono molto molto avanti rispetto a noi! Il loro obiettivo è poter trasmettere on line per far sì che la metodologia della scuola Vaganova possa arrivare in tutti i paesi e raggiungere i ballerini e i docenti nell’immensa estensione di tutte le Russie. Perché come tutti sanno la Russia è il paese più grande al mondo che si estende per nove milioni di metri quadrati.
Accanto a lei nell’organizzazione c’è anche Patrizia Manieri, vi conoscete da lungo tempo…
Si, perché abbiamo dei trascorsi al Teatro San Carlo, è stata un’artista che ho sempre rispettato per la sua grandezza e per la sua umiltà. Io ero un semplice danzatore del corpo di ballo, lei una étoile ma c’è stata sempre un’amicizia e un affiatamento senza gerarchie, come due colleghi e poi abbiamo tanti ricordi insieme di momenti passati con grandi ballerini russi come Vladimir Vasil’ev e Ekaterina Maximova, o col maestro Zarko Prebil. Questo progetto condiviso ci fa tornare indietro ai vecchi legami.
Progetti futuri?
Ho iniziato durante il primo lockdown a lavorare ad una revisione del libro “La Scuola Russa di Danza Classica” perché negli ultimi sessant’anni c’è stato un cambiamento sia nella metodologia che nella nomenclatura dei passi. C’è stata una trasformazione rispetto a quando fu pubblicato il libro, nel 1968.
Elisabetta Testa
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