"Dance for life" terza edizione, in scena all’Auditorium di Caivano

Unire le forze per aiutare chi soffre è un gesto nobile. Soprattutto se a portare il proprio contributo sono trecento giovani ballerini campani che, guidati dai loro maestri, hanno animato con instancabile energia tre ore di spettacolo il cui ricavato è devoluto all’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).  La terza edizione della manifestazione “Dance for life”, in scena all’Auditorium di Caivano, si è svolta in un clima di solidarietà ancora più mirata perché la ‘Terra dei fuochi’ è tristemente (verrebbe da scrivere rabbiosamente) nota per l’alto tasso di mortalità, soprattutto infantile, che ci indigna quotidianamente nella squallida indifferenza dei cosiddetti ‘potenti’. Quelli che dovrebbero fare e non fanno.“Non abbiamo trovato un modo per affrontare il dolore, dal quale non possiamo sottrarci, e allora ci abbandoniamo al sorriso, alla leggerezza del movimento, alla danza.” Con queste parole il maestro Fabio Gison, danzatore e coreografo, nonché volontario AIRC, ha dato il via alla serata dedicata alla recente scomparsa della compianta Angela Cassone. Concordi tutti gli insegnanti che vivono e lavorano nella zona:” Questa periferia ha problemi noti a tutti, l’unica possibilità che abbiamo è quella di non arrenderci. Il nostro riscatto parte dai bambini, dai giovani, dall’arte della danza, da quanto ancora di positivo abbiamo, che rappresenta una ricchezza da coltivare.”Con un prezioso intervento la giornalista e scrittrice Giuliana Gargiulo, consigliera del direttivo AIRC, ha raccontato la sua lunga amicizia con due grandi stelle della danza: Carla Fracci e Rudolf Nureyev, sottolineando l’importanza di un percorso di formazione fatto di disciplina, rigore, passione. La danza è un’arte tanto aerea quanto complessa e bisogna stare molto attenti a non alimentare false aspettative.Andando avanti nello spettacolo un pubblico educato e partecipe ha rimarcato l’impegno significativo di quanti, dai più piccoli ai più grandi, si sono alternati in palcoscenico con l’attenta preparazione di insegnanti e coreografi che hanno spaziato da uno stile all’altro con fantasia e immaginazione, ciascuno con una propria identità. Dopo due anni di attiva partecipazione in qualità di Testimonial e ospite d’onore, grande rammarico per l’assenza – dovuta ad una forte influenza – dell’étoile Giuseppe Picone direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo, persona sensibile e generosa oltre che meraviglioso ballerino dall’esperienza internazionale.L’impegno di condurre lo spettacolo non mi ha distratto dal vivere una serata densa di emozioni con la ferma convinzione che insieme si è più forti.Elisabetta Testa

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