Roma: "Giornata della danza italiana" a cura di Francesca Falcone

E’ uno degli eventi più attesi dell’anno, organizzato con la cura e la passione di sempre da Francesca Falcone, punto di riferimento della danza italiana per la cultura, l’esperienza, la qualità del suo lavoro, espresso con garbo e grande serietà. Un invito a riflettere sulla forza della ‘nostra’ danza, quella italiana, con tanto di ospiti illustri che renderanno ancora più prestigioso l’incontro rivolto ad appassionati del settore e addetti ai lavori. Un appuntamento teso a rimarcare l’importanza della memoria, unico elemento che lega il passato (glorioso) ad un futuro incerto.                     Sabato 26 novembre 2016 presso il Centro di Danza Mimma Testa in Via San Francesco di Sales 14, Roma, alle ore 10.00 si svolgerà il primo incontro: Parlare col gesto               La  Commedia dell’arte: alle origini della pantomima del balletto con Claudio Jankowski, regista teatrale, pedagogo e artista  performativo; Betina Marcolin, ex solista del Teatro Reale di Stoccolma esperta della pantomima del ’700.           La Commedia dell’Arte è tra fenomeni spettacolari più variegati e complessi dell’arte teatrale. Gli attori erano maestri tanto della parola, quanto del gesto e del movimento. Della sua forte eloquenza pantomimica, oltre che della valenza tecnica e acrobatica della danza, si avvalse il ballerino grottesco italiano del Settecento. La versatilità dei ballerini grotteschi, capaci di orientarsi in tutti i generi della danza, li rese celebri nel panorama teatrale internazionale sino alle prime decadi del Novecento, contaminando il raffinato mondo francese della danza d’arte.  Il regista teatrale Claudio Jankowski si soffermerà sulla scena pantomimica dei Comici tratta dall’Amleto,  in uno stile quanto più vicino alla Commedia dell’Arte, forma che ebbe un’enorme influenza su William Shakespeare, di cui quest’anno ricorre il quadricentenario; Betina Marcolin, ex solista del Teatro Reale dell’Opera di Stoccolma,  convertirà le sequenze gestuali in un linguaggio pantomimico-danzante, basandosi sulle tecniche di improvvisazione, che avevano costituito la fortuna  della Commedia dell’Arte.
ore 15.30, secondo incontro: Parlare col movimento               Le specificità della tecnica italiana: una ricostruzione “in vivo” di una lezione di danza con Anna Razzi, Étoile del Teatro alla Scala,           Presidente onorario della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli.                    Al pianoforte: Tania Pallabazzer               Abbiamo invitato tra le più autorevoli rappresentanti della Scuola Italiana, Anna Razzi, per procedere al recupero di quegli elementi “vivi”, costituiti da passi, movimenti, atteggiamenti, gesti che sono appartenuti al linguaggio di una delle poche grandi scuole della danza classica: la Scuola italiana. Nell’ottobre del 2015, in occasione delle celebrazioni di Enrico Cecchetti a Pietroburgo, il Direttore del Ballo, Nikolai Tsiskaridze ha affermato, non senza scalpore, che esistono solo due Scuole, quella russa di Agrippina Vaganova e quella italiana di Enrico Cecchetti. In Italia però, da oltre mezzo secolo, la nostra Scuola è stata totalmente oscurata, a favore di altri metodi. Eppure sia Enrico Cecchetti che Nicola Guerra, per non dimenticare anche Raffaele Grassi, sono stati i Maestri dei più celebri artisti della prima metà del Novecento.  In che cosa la Scuola Italiana era più avanzata della tecnica danese di Bournonville o più efficace della tecnica francese? Quali erano i suoi aspetti e le novità apportate nel campo della tecnica e della pratica scenica?  L’unicità della tecnica accademica italiana risiedeva nel fatto che in un solo passo venivano combinate potenza espressiva del gesto  e grande tecnica acrobatica, in particolare nel Medio e Grande Allegro, nei giri e nel lavoro delle punte. La tecnica italiana riuniva in sé l’incisività del gesto “coreodrammatico” colla versatilità ereditata dalla Commedia dell’arte.  Tutto questo è stato dimenticato, ma forse mai eguagliato. Anna Razzi, con questo primo approccio pratico-teorico alla ricostruzione di una lezione tipica della Scuola italiana, riprenderà alcuni particolari fondamentali su cui furono costruite le lezioni dei suoi grandi maestri, da Teresa e Placida Battaggi, a Enrico Cecchetti e Raffaele Grassi.Evento organizzato con il concorso della Société Auguste Vestris (Parigi)               Contributo simbolico per partecipazione al seminario: euro10,00.               Luogo: Centro di danza Mimma Testa, Via San Francesco di Sales 14, Roma.               Per info e prenotazioni: tel. 06  6869330; cell. 3394686769       (centrodanzamimmatesta@yahoo.it;        fra.falcone@alice.it).

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